La solforosa non la ritroviamo solo nel vino ma questo non ci deve tranquillizzare
Negli ultimi anni c’è una forte discussione sull’impiego dell’anidride solforosa e dei suoi derivati in campo alimentare. Le ultime normative hanno portato ad un incremento delle dosi massime consentite.
Tuttavia anche se l’organismo è in grado di metabolizzare ed eliminare le sostanze chimiche bisogna precisare che se si eccede nelle dosi il nostro sistema detossificante potrebbe non essere più capace di smaltirle.
I solfiti vengono metabolizzati nel fegato principalmente attraverso l’enzima solfito-ossidasi, che in alcune persone si ritrova nella forma mutata e quindi non in grado di agire sulla solforosa per eliminarla. Uno studio già di qualche anno, condotto su ratti normali e ratti senza la solfito-ossidasi, metteva in evidenza che gli animali privi di enzima accumulavano nei polmoni e nel tratto respiratorio molta più anidride solforosa e presentavano notevoli danni a livello delle cellule (Toxicol Environ Health.1987;21(1-2):141-62). Un altro articolo appena pubblicato evidenzia come in individui mancanti della solfito ossidasi si hanno danni a livello neuronale e gli autori ipotizzano che ciò potrebbe essere dovuto ad un accumulo di solfiti che non vengono biotrasformati e smaltiti dall’organismo (Can J Neurol Sci. 2014 Jan;41(1):42-8).
Pur essendo importante per la sua azione antibatterica ed antiossidante bisogna comunque precisare che la solforosa ed i suoi derivati hanno effetti tossici sul nostro organismo che potrebbero accentuarsi maggiormente nelle persone che sono carenti di solfito-ossidasi.
Il fatto che esista una legislazione che ne permetta l’uso non ci deve del tutto tranquillizzare e dobbiamo pensare di consumare alimenti che non eccedano in anidride solforosa.
Le nuove tecniche agroalimentari e le nuove scienze dell’alimentazione (nutraceutica) ci possono aiutare a ridurre il consumo degli additivi e conservanti alimentari inclusa la solforosa.
Molti sono gli sforzi che si stanno facendo soprattutto nel campo dei vini per ridurre la solforosa e dobbiamo apprezzare queste scelte.
Sorprendono quindi le prese di posizione che stanno ultimamente circolando dove viene detto che dato che la solforosa è presente in diversi alimenti non dobbiamo preoccuparci di quella presente nel vino (vedi articolo apparso sul blog Wine Folly). Troppi infatti sono i dati scientifici che mostrano gli aspetti negativi sulla nostra salute da parte di questa molecola, ingerita con alimenti e vino spesso combinati insieme.