Giugno 4, 2013 0 di admin

SOLOVINO: verso una vinificazione senza solforosa

Dr. Carnemolla, Presidente Federbio e Patrizia Ducci, Assessore Agricoltura MontespertoliLo scorso fine settimana a Montespertoli si è tenuto SOLOVINO, evento di confronto sulla produzione vitivinicola a ridotto contenuto di solfiti. Il tema è stato trattato sotto i profili medico, scientifico, tecnico e normativo, oltre che pratico con le degustazioni, grazie ai relatori coinvolti:

  • Dr. P. Carnemolla (Presidente FederBio) “Verso una vinificazione senza solforosa”
  • Dr. A. Carraro (Università di Tor Vergata) e Dr.ssa L. Di Renzo “Effetti nutrigenomici del consumo di vino: studio randomizzato” (vedi abstract)
  • Dr. A. Panconesi (Centro Cefalee Ospedale S.Giuseppe Empoli) “Vino e cefalee: possibile ruolo dei solfiti”
  • Dr. M. Esti (Università della Tuscia) “La vinificazione senza aggiunta di solfiti”
  • Dr. M. Tebaldi (Freewine) “Freewine e i vini ad alta concentrazione di salubrità”

Dr. Esti, Università della TusciaPotrà sembrare strano – scrive l’organizzazione sul sito di Solovino – ma la nuova frontiera della produzione vitivinicola, quella che potrebbe costituire una vera e significativa novità sia dal punto di vista della qualità che della salute, parte da un ritorno… al futuro. (…) Benché l’importanza di produrre il vino a partire da uve su cui non siano depositati prodotti chimici dannosi non possa mai essere abbastanza sottolineata, ci si dimentica che anche un vino biologico contiene, spesso, altre sostanze chimiche non naturali, i solfiti, spesso in quantità rilevanti. (…)

Dr. Carraro, Università Tor VergataA parte il classico mal di testa o sensazione di prurito, si va dalla perossidazione dei grassi cellulari all’alterazione del ciclo dei carboidrati. Particolarmente colpite risultano le donne e restando in tema di controindicazioni “al femminile”, il dato più evidente è che i solfiti riducono i folati aumentando i rischi cardiovascolari e di osteoporosi. Tali sostanze, inoltre, possono causare l’aumento di allergie, riniti, eczemi ed orticarie ed in generale risultare sensibilizzanti per le persone che soffrono di problemi asmatici, come dimostrato da diversi studi effettuati a livello internazionale (in calce)*.

Dr Panconesi, Centro Cefalee Ospedale San Giuseppe EmpoliNon si tratta, in sintesi, solo di puntare su produzioni che dal punto di vista economico hanno un costo più elevato, ma qualità superiori. Il valore del vino “naturale”, si traduce in un investimento in salute“. Infatti nello stesso studio condotto dalla Dr.ssa Di Rienzo, è stato mostrato che il vino a basso contenuto di solfiti e biologico contiene più antiossidanti, come tutti i prodotti biologici, e favorisce una regolazione positiva dei geni legati allo stress ossidativo, all’infiammazione e all’insulino-resistenza. (…)

Come dice Paolo Carnemolla, presidente Federbio “si tratta ora di mettere a punto le tecniche di cantina, perché per produrre un vino biologico che sia anche senza solfiti c’è bisogno di grande attenzione e competenza”. I vini Freewine alle degustazioni“È il mercato stesso a chiedere questi prodotti – aggiunge Carnemolla – e sono molte le cantine che si stanno avvicinando al biologico e alle nuove tecniche che permettono una produzione senza solfiti”.

Freewine, che ha raccontato la sua esperienza alla conferenza, si propone come protocollo tecnico buono sia per la produzione di vino biologico che di quello convenzionale sempre con l’obiettivo della massima salubrità: salubrità intesa come sicurezza e garanzia per il consumo di vino, come bisogno concreto e criterio di scelta sempre più consapevole nel modo di fare la spesa di italiani e non solo.

Qui tutte le foto della manifestazione

servizio fotografico realizzato da: © Leonardo Bianchi Fotografo

Maggio 21, 2013 0 di admin

Vino rosso: utile anche contro il colesterolo cattivo

IL VINO ROSSO PREVIENE L’AUMENTO DEL COLESTEROLO CATTIVO NEL SANGUE

Diversi studi hanno indicato che un moderato consumo di vino è un ottimo aiuto contro le malattie cardiovascolari ed in particolare il vino rosso può giocare un importante ruolo nel prevenire lo sviluppo e la progressione dell’aterosclerosi.  Il vino ha un’azione anti-radicalica (ci difende dai radicali liberi che sono la causa dello stress ossidativo), antinfiammatoria, migliora la circolazione sanguigna ed abbassa la pressione arteriosa. Nel 2009 un gruppo di ricercatori cinesi ha verificato che è il colesterolo ossidato, chiamato ossicolesterolo, più che il colesterolo in quanto tale, a creare i danni maggiori a livello dei nostri vasi sanguigni. I ricercatori hanno concluso che l’ossicolesterolo incrementa i livelli di colesterolo totale e promuove l’indurimento delle arterie e dei vasi sanguigni con possibile  formazione  di infarto ed ictus. Questa sostanza  è presente in molti cibi, soprattutto in quelli definiti “cibi spazzatura”: l’ossicolesterolo infatti viene impiegato in campo alimentare da alcune aziende per migliorare il sapore e la conservazione degli alimenti e la  tipica dieta della popolazione occidentale ne contiene notevoli quantità.

Recentemente è stato pubblicato uno studio su British Journal Nutrition (105, 1718-1723, 2011) che ha valutato la capacità del vino rosso di ridurre l’aumento nel sangue dei grassi ossidati e quindi dell’ossicolesterolo dopo un pasto molto ricco di grassi. Lo studio ha coinvolto volontari sani di età compresa tra 24 e 35 anni. Durante il periodo dello studio ai volontari è stato chiesto di mantenere la dieta abituale e di non assumere medicine o  integratori. Per la prova, ai soggetti è stato fatto mangiare un doppio cheeseburger di 200 grammi accompagnato da 300 mL di acqua (gruppo “di controllo”) o 300 mL di vino rosso (gruppo “vino rosso”) e dopo due settimane l’esperimento è stato ripetuto. Il cheeseburger conteneva circa 30 grammi di grasso e 83 mg di colesterolo oltre a tutte le altre componenti. Il vino rosso che i soggetti hanno bevuto aveva una gradazione di 13,3 gradi, una buona quantità di antiossidanti ed un contenuto di anidride solforosa non elevato (66 mg/litro). Il gruppo di controllo dopo un’ora dal pasto ricco di grassi aveva nel sangue un aumento di prodotti di perossidazione lipidica, indicatori di stress ossidativo, ed un aumento di ossicolesterolo. Al contrario il gruppo che associava il vino al pasto non aveva questi problemi segno che il vino