Freewine 2011: un’ottima annata!
Maurizio Gily, agronomo e direttore del periodico MilleVigne ci da un suo commento sulla vendemmia in corso. Grazie Maurizio. “La…
Low Sulfite Wine Blog
Maurizio Gily, agronomo e direttore del periodico MilleVigne ci da un suo commento sulla vendemmia in corso. Grazie Maurizio. “La…
Segnaliamo l’articolo di “Gambero Rosso – Tre Bicchieri” dove emerge la discussione in corso sul nuovo regolamento europeo in tema di limiti di solfiti nei processi di vinificazione biologica. Guardando i numeri dibattuti tuttavia ci chiediamo: dove sono la novità e il vero vantaggio competitivo nell’osservare i nuovi standard?
Bruxelles ha proposto infatti una regolamentazione “a zone geografiche” che fissa una riduzione dell’anidride solforosa di 30 mg/l per i Paesi produttori del centro-nord Europa (Germania e Francia centro-nord) e di 50 mg/l per i paesi mediterranei (come Italia, Spagna, Francia del Sud). Dovendo abbassare quindi da 150 a 100 mg/l per i vini rossi e da 200 a 150 mg/l per i bianchi i vertici di AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica – contestano una disparità e una maggiore penalizzazione per l’Italia rispetto al nord Europa.
Ma la proposta che vuole ridurre di 50 mg/l l’anidride solforosa porterà un reale vantaggio percepito dai consumatori nei vari segmenti di mercato quando oggi molti vini tradizionali di qualità si attestano già sui 70/80 mg/l, ben sotto queste soglie? Ha senso discutere dei nuovi limiti di solforosa nel biologico già meglio performati da molte buone etichette tradizionali?
Perciò se lo stato dell’arte è già a livelli più bassi, quali sono le novità interessanti per il consumatore nel biologico?
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